Universo Cantigas: un benvenuto
Nel 1935, il grande filologo italiano e dantista Michele Barbi (1867-1941), ragionando sull’opportunità o meno di completare la quinta impressione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, abbandonata un decennio prima alla voce ozono, sottolineava la quasi totale mancanza, in Italia,
di una storia della lingua; di una grammatica storica vera e propria, specialmente per la sintassi (...); di buoni vocabolari, specialmente per la parte antica (...); di glossari speciali, a cui facilmente ricorrere per casi dubbi; di edizioni sicure, almeno per gli autori più importanti e autorevoli; di commenti, che non siano parafrasi generiche e approssimative, ma interpretazione precisa e aderente al testo (...).
Barbi aveva naturalmente ragione, e la storia ha confermato la sua intuizione: oggi, con a disposizione una vasta letteratura, inaugurata da Bruno Migliorini (1961), dedicata alla storia della lingua, con le grammatiche di Gerhard Rohlfs (1966-69), Pavao Tekavčić (1972), Arrigo Castellani (2000) e Giampaolo Salvi-Lorenzo Renzi (2010), con il Grande Dizionario della Lingua Italiana (fondato da Salvatore Battaglia nel 1961 e condotto al termine nel 2002) e con la maggior parte degli autori classici disponibili in edizioni affidabili, il terreno si è dimostrato maturo per progetti come il Tesoro della Lingua Italiana delle Origini che, con le 35.000 voci già consultabili del suo vocabolario on line e con i suoi corpora testuali liberamente interrogabili per forme, per lemmi e per cooccorrenze, costituisce ormai un punto fermo di riferimento per chiunque si occupi di italiano antico.
Volgiamo ora lo sguardo dalla penisola italiana a quella iberica, per vedere come stiano le cose per quel che riguarda la produzione dei trobadores che scrissero e cantarono in galego-portoghese tra gli ultimi decenni del secolo XII e la metà del secolo XIV. A prima vista, si direbbe che non vada tanto male: per l’aspetto storico-grammaticale abbiamo la Gramática histórica galega (1995, 1997) di Manuel Ferreiro e la Historia da lingua galega (1998) e la Fonética e fonoloxía históricas da lingua galega (2017) di Ramón Mariño Paz; per i glossari specializzati abbiamo l’utile Dicionario de dicionarios do galego medieval diretto da Ernesto González Seoane (2006); esistono infine varie edizioni di testi filologicamente solide e con commenti approfonditi, e non limitati – come talvolta capitava nel passato – all’indicazione degli etimi dei lessemi da commentare.
Le basi ci sono, dunque, e a queste basi, qualche anno fa, è venuto ad affiancarsi uno strumento utilissimo, innovativo e allo stesso tempo semplice e intuitivo: mi riferisco al Glosario da poesía medieval profana galego-portuguesa (GLOSSA), creato e messo in rete da Manuel Ferreiro (2014). GLOSSA, che si autodefinisce come «o primeiro repertorio lexical dicionarizado, contextualizado e exhaustivo do corpus da lírica profana galego-portuguesa», presenta le occorrenze dei suoi lemmi all’interno di contesti opportunamente ritagliati da un corpus della lirica profana rivisto e aggiornato dal punto di vista editoriale, in cui i testi mostrano spesso notevoli migliorie rispetto alla vulgata.
Con una tale premessa, la comparsa sull’orizzonte del progetto Universo Cantigas non poteva destare sorpresa, dato che l’esistenza di un corpus nuovo delle cantigas profane era già stata preannunciata dalle forme e dai contesti reperibili attraverso GLOSSA. Ma Universo Cantigas è molto di più di questo, giacché siamo di fronte a un corpus testuale esaustivo, edito criticamente e commentato ex novo dai filologi che partecipano al progetto e inserito in un vero e proprio cantiere filologico-letterario-linguistico.
Date le dimensioni finali previste, si tratta naturalmente di un work in progress. I testi completati vengono via via inseriti nel corpus, il quale tuttavia non si presenta come una scatola chiusa: correzioni e modifiche sono sempre possibili, e ogni cambio – piccolo o grande che sia – viene immediatamente e automaticamente effettuato anche nel glossario.
Oltre a offrire al pubblico una nuova edizione metodologicamente omogenea –in quanto condotta tutta seguendo i medesimi criteri – del corpus lirico profano galego-portoghese, interamente ricercabile per parole e per sintagmi, Universo Cantigas permette anche la consultazione del corrispondente apparato di note, commenti e parafrasi, con inoltre l’accesso alle trascrizioni diplomatiche dei testi così come questi compaiono nei canzonieri. Durante la lettura, grazie all’integrazione degli strumenti, è sufficiente un doppio click su una parola per lanciare la ricerca della voce corrispondente di GLOSSA, che si apre in una finestra separata: si può aggiungere che le edizioni, le trascrizioni e i risultati delle ricerche lessicali sono tutti esportabili e stampabili.
È quindi con notevole soddisfazione che chi scrive queste righe saluta il nuovo arrivato, tanto più benvenuto in quanto differente nell’impianto e nelle funzionalità rispetto alle imprese simili, dedicate ad altre culture e ad altre letterature. Benché appena uscito dal nido, Universo Cantigas si profila già come un punto di riferimento per chiunque si occupi di lirica medievale galego-portoghese.
Pär Larson, Firenze, il 13 maggio 2018